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 Un messaggio forte                                                  


Le guerra scoppiano con estrema facilità ed irresponsabilità dei Presidenti, moltissime sono in corso, uccidono e si continua a ordinare di uccidere. Durerà anche quando militari e strateghi avranno stabilito di considerarla, dal loro punto di vista, finita. Durerà nei lutti dei sopravvissuti, dei familiari dei milioni di soldati e civili deceduti, nei corpi mutilati di molti di loro, nei nostri ricordi. Abbiamo scoperto, con grande rammarico di noi autentici pacifisti, che molti sono favorevoli a queste guerre. Purtroppo noi che siamo da sempre contrari abbiano poca voce nei media, fanno più audience il numero dei morti e non dei milioni di profughi che vagano senza meta alla ricerca di un rifugio, di sopravvivere, di salvare donne e bambini. Per farci sentire dovremmo inviare ai potenti guerrafondai e criminali di turno una propria foto con scritto "PEACE, AVETE STUFATO" E se saremo in tanti ad averlo, non potranno dire che l'Italia intera ha scelto la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti. Emergency chiede l'adesione di singoli cittadini, ma anche comuni, parrocchie, associazioni, scuole e di quanti condividono questa posizione. Diffondere questo messaggio è un modo per iniziare.” "La guerra miete vittime con troppa facilità e irresponsabilità. Dobbiamo opporci a questa violenza e promuovere la pace. Condividiamo un messaggio forte: 'Basta guerre, il mondo ha bisogno di pace! #NoMoreWar #Pace nel cuore di tutti.'"
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  Roma 10 Febbraio 2024                                                  


Summit internazionale a Roma
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 Giuseppe Prete (World Organization Of Ambassadors): il prezzo delle guerre sulla vita dei civili va fermato                                                  


Sono assolutamente d'accordo con l'importanza di nuove norme internazionali per promuovere la pace, il disarmo nucleare e convenzionale, e i trattati di pace. La collaborazione tra organizzazioni che condividono questi obiettivi è essenziale per affrontare le sfide globali e prevenire conflitti. La pace non è solo l'assenza di guerra, ma anche un ambiente in cui prosperano la giustizia, l'uguaglianza e i diritti umani. È un obiettivo fondamentale per il benessere dell'umanità, e tutti dovremmo impegnarci per promuoverlo attraverso politiche di disarmo, nonviolenza e il sostegno a organizzazioni dedite alla pace e alla giustizia internazionale. La nostra Organizzazione ha intrapreso un nuovo cammino "politico" e ha deciso di lavorare cercando la collaborazione di tutte le Organizzazioni che hanno lo stesso obiettivo per promuovere la pace, la diplomazia e la risoluzione pacifica dei conflitti, cercando di prevenire l'escalation delle ostilità. La pace è un obiettivo fondamentale per il benessere dell'umanità, e per raggiungerla è necessario il coinvolgimento di tutti, l'adozione di politiche di disarmo, la promozione della nonviolenza e il sostegno a organizzazioni che lavorano per la pace e la giustizia internazionale. La pace non è solo l'assenza di guerra, ma anche la presenza di giustizia, uguaglianza e rispetto per i diritti umani.
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  Per La Woa Palestina e Israele possono e devono convivere pacificamente                                                  


Mi dispiace sentire delle recenti tensioni e degli attacchi tra Israele e Hamas. La situazione è molto complessa e in continua evoluzione. È importante che la comunità internazionale si impegni a cercare una soluzione pacifica a questo conflitto per evitare ulteriori sofferenze e perdite di vite umane. È evidente che si tratta di una situazione molto seria e in evoluzione. La situazione in Israele e nella Striscia di Gaza è sempre stata molto complessa a causa dei conflitti storici. La situazione è molto delicata, con gravi conseguenze umane da entrambe le parti. È importante sperare in una rapida soluzione diplomatica e nel raggiungimento di una pace duratura per la regione. Gli eventi recenti sottolineano ancora una volta l'importanza del dialogo e della cooperazione internazionale per risolvere i conflitti. Bisogna comprende la nostre preoccupazioni per la situazione in Israele e nella Striscia di Gaza. La diplomazia tutta, Pubblica e Non Governativa, e il coinvolgimento della comunità internazionale sono fondamentali per cercare una soluzione pacifica a questo conflitto. È prioritario, a parer mio, che le organizzazioni internazionali e gli ambasciatori di altre Organizzazioni, unite alla nostra, siano impegnati nel dialogo e nel trovare vie per la pace. Speriamo che si possa raggiungere una soluzione che porti alla stabilità e alla riduzione delle sofferenze per entrambe le parti coinvolte. Come Organizzazione Non Governativa Europea "World Organization of Ambassadors" ci dovremmo impegnare di piu per cercare una soluzione pacifica al conflitto tra Palestina e Israele e per il riconoscimento del territorio da parte della Comunità Internazionale. Questi sforzi di diplomazia e cooperazione internazionale sono fondamentali per promuovere la pace e la stabilità in quella regione e nel mondo intero. Vi auguro successo nei vostri sforzi. CAV. Giuseppe Prete Cancelliere Europeo World Organization of Ambassadors (www.woaeuropa.eu)
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PRETE, WOA: LA RISOLUZIONE DEI CONFLITTI IMPONE LA PREVALENZA DELLA DIPLOMAZIA, NON DELLA FORZA
Il referente per l’Europa continentale dell’organizzazione mondiale degli ambasciatori per la Pace è intervenuto sulle questioni di più stringente attualità che fanno riferimento ai conflitti e alle tensioni tristemente in corso nel mondo e in particolar modo nelle aree macroregionali del contesto mediterraneo che riunisce una pluralità di popoli, Nazioni e continenti Il cavalier Giuseppe Prete, facendo cenno alla grave e cronica questione israeliano palestinese, ha esortato tutte le parti internazionali a verificare la affidabilità delle fonti di informazione e a fare prevalere le ragioni umanitarie rispetto a quelle belliche: “Siamo in presenza di una recrudescenza gravissima di un conflitto storico che è andato cronicizzandosi. La realtà dei fatti è che le vere vittime dello stallo politico sono le persone più vulnerabili e di fatto dimenticate dalle istituzioni ufficiali. La Woa, organizzazione mondiale degli ambasciatori per la Pace, è una istituzione di diplomazia non governativa che, proprio in quanto tale, è impegnata a promuovere occasioni di dialogo che, altrimenti, non sarebbero possibili. Lo abbiamo ribadito a nostro tempo in occasione della questione russo ucraina, lo confermiamo con ancora maggiore forza nella vicenda israelo-palestinese che deve trovare una soluzione nell’ambito del confronto fra le componenti moderate degli schieramenti, così da marginalizzare i rigurgiti estremisti che determinano sacrifici intollerabili di vite umane fra coloro che non hanno alcuna responsabilità delle cause storiche di simili dialettiche”. In tal senso, e in relazione alla grave vicenda medio orientale laddove le fonti informative si rincorrono oramai senza alcuna soluzione di continuità, il cancelliere Giuseppe Prete esorta a “prestare la massima attenzione alle situazioni a maggiore rischio di strumentalizzazione volte in taluni casi a impedire o vanificare la ricerca di soluzioni diplomatiche in grado di preservare la sicurezza dei popoli e delle fasce più deboli delle comunità sotto assedio da una parte e dall’altra”. Questioni che riguardano la complessiva area mediterranea, un contesto nel quale sono unificati i destini europei, africani e medio orientali, ma che allo stesso modo interessa l’area dei Balcani occidentali dove assume primaria rilevanza la vicenda dei rapporti dialettici fra Kosovo e Serbia, rispetto ai quali il cancelliere Prete intende formulare parole di alto elogio nei confronti del Primo Ministro albanese Edi Rama e del Presidente della Repubblica d’Albania Bajram Begaj, affinché la commissione UE di Bruxelles rafforzi il proprio ruolo protagonista in assenza del quale una vera integrazione paneuropea sarà più difficoltosa.
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IL GRAZIE DELLA WOA A BEGAJ, RAMA, BUCCI E GHISOLFI: IN ALBANIA LA NUOVA FRONTIERA DELLA DIPLOMAZIA E DELL’EDUCAZIONE ALLA PACE
Il bilancio del cancelliere europeo continentale Giuseppe Prete e del vicepresidente Claudio Bugatti – la cui gratitudine si estende anche alla nostra Redazione – a seguito della propria missione a Tirana coincisa con le celebrazioni della festa dell’Indipendenza nazionale giunta al 111esimo anniversario La recente visita nella capitale albanese dei vertici della WOA – la ONG che riunisce gli ambasciatori onorari e non governativi impegnati in politiche di pace – ha fornito tutta una serie di spunti utili alla programmazione delle prossime attività volontarie e umanitarie volte a favorire la cooperazione e la concordia per il tramite di progetti di inclusione sociale inseparabili dalla promozione di un preventivo sviluppo economico e commerciale condiviso fra Paesi industrializzati e Nazioni emergenti e tale da concorrere a favorire riequilibri demografici e climatici. In particolare, Prete e Bugatti desiderano ringraziare il Presidente della Repubblica Bajram Begaj, il Primo Ministro Edi Rama, il nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci – unitamente al direttore della Diplomazia commerciale Stefano Salmaso – e il Banchiere internazionale Beppe Ghisolfi. “Abbiamo molto apprezzato il richiamo del Capo dello Stato, Bajram Begaj, al valore della Libertà come strettamente connesso a quello della Responsabilità, poiché la somma di questi due princìpi è di tipo moltiplicativo e porta le Istituzioni, i Cittadini e i corpi associativi intermedi ad alleanze virtuose per tendere al benessere, alla crescita sostenibile, alla giustizia e alla prosperità, come ribadito dal Presidente della Repubblica”, sottolineano Prete e Bugatti. “Il Primo Ministro Rama – aggiungono i due dirigenti WOA – ha inaugurato, fin dall’avvio del proprio primo mandato governativo, una rinnovata stagione di Diplomazia all’interno della regione balcanica, contribuendo a mediazioni politiche spesso non facili e che hanno creato le condizioni per gestire e superare conflittualità anche secolari, dentro un quadro di riconducibilità alla UE, alla NATO e all’ONU, e ciò si pone come un merito storico universale”. La gratitudine di Prete e Bugatti si estende “al nostro Ambasciatore d’Italia a Tirana Fabrizio Bucci, a sottolineare come la Diplomazia sia un ponte essenziale e imprescindibile per un dialogo e una cooperazione duratura fra i Governi e fra i Popoli, portando i Paesi industrializzati a crescere sui mercati emergenti secondo modalità evolutive tali da rendere questi ultimi protagonisti proattivi. La Farnesina Italiana può contare su una Rete diplomatica assolutamente qualificata e sensibile alle istanze dei nostri Connazionali in Albania e nella regione balcanica, e ciò si pone come valore aggiunto distintivo”.
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IL PRESIDENTE BEGAJ E IL PREMIER RAMA, AUTENTICI AMBASCIATORI DEL DIALOGO: IL PLAUSO DI GIUSEPPE PRETE E DI CLAUDIO BUGATTI
I due alti dirigenti della WOA, assieme al Banchiere internazionale Beppe Ghisolfi e al nostro direttore politico Alessandro Zorgniotti, hanno preso parte al ricevimento promosso dal Presidente della Repubblica dell’Albania in occasione dei festeggiamenti per il 111esimo anniversario dalla proclamazione dell’Indipendenza del Paese delle Aquile Giuseppe Prete, Cancelliere per l’Europa continentale – inclusa l’intera penisola balcanica – dell’organizzazione mondiale degli ambasciatori non governativi per la Pace – e Claudio Bugatti, leader di una delle maggiori fonderie simbolo del made in Italy nel mondo ed egli stesso ambasciatore di Pace oltre che console onorario della Repubblica dell’Angola, hanno aderito all’invito del Capo dello Stato onorevole Bajram Begaj, e preso parte all’evento del 28 Novembre a Tirana presso il palazzo delle Brigate. Il cancelliere Prete e il dottor Bugatti hanno avuto modo di apprezzare ed elogiare, con il proprio messaggio di gratitudine, il messaggio formulato dal Presidente Begaj che ha sottolineato il ruolo altamente diplomatico svolto dall’Albania per la promozione di una duratura condizione di Pace e di dialogo sistemico nella penisola balcanica, al servizio dell’Europa e inseparabile dal cammino dell’integrazione nella UE – che deve riguardare la generalità e totalità dei Balcani – e dal riconoscimento della sovranità statuale e integrità del vicino Kosovo. Il dottor Prete si è congratulato con il Capo dello Stato per il richiamo alla concordia politica e al perseguimento di una forte coesione sociale connessa alla netta crescita dell’economia nazionale, e con il Primo Ministro Edi Rama artefice instancabile del pieno rinascimento dell’identità albanese come parte integrante della storia europea e del comune futuro di benessere e stabilità del continente. Assieme al professor Ghisolfi, i due alti dirigenti della WOA hanno messo l’accento sulla centralità che il Presidente Begaj ha posto sui valori della necessaria diplomazia in ambito politico e dell’istruzione come fattore di emancipazione personale e socio economica e di sviluppo di un’autentica cultura della convivenza e della collaborazione sussidiaria. Il nostro giornale si unisce alle congratulazioni espresse dal Capo dello Stato Bajram Begaj e alle dichiarazioni di plauso degli amici Ghisolfi, Prete e Bugatti, e rinnovando il proprio augurio al Popolo albanese e alle comunità albanofone, arberesche e arberite del mondo ringrazia il Presidente della Repubblica per il privilegio dell’invito alla giornata del 28 Novembre.
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  Catastrofe sismica e umanitaria in Marocco, Prete (WOA): "Serve un nuovo multilateralismo libero da opportunismi nazionali"                                                  


Il disastro materiale e umanitario seguito al terremoto di Marrakech, con un bilancio di perdite di vite umane che si aggrava a ogni aggiornamento, impone la fondazione di un nuovo e rinnovato multilateralismo che superi quello attuale segnato da ancora molti e troppi opportunismi egoistici nazionali. Il patto di cooperazione fra G20 e Unione Africana - di cui il Regno del Marocco fa parte - sancito in occasione dell'attuale summit dei 20 Grandi svolto a Nuova Delhi in India, rappresenta una indubbia buona notizia, pur nella propria tragica sincronicità con il dramma calamitoso della storica città nordafricana dell'atlante; ma proprio per questo deve spronare tutte le parti in causa a imprimere immediata concretezza a tale intesa, con un punto di svolta e di cesura rispetto al passato che parta da un approccio mondiale di tipo preventivo negli ambiti della protezione civile e sanitaria, della mitigazione dei cambiamenti climatici e delle urbanizzazioni antisismiche. Se viceversa a prevalere saranno ancora una volta interessi di bottega nazionale o al più di ristrette comunità di Stati come è la stessa UE, la conseguenza sarà quella di non avere fatto tesoro degli errori del passato, seguitando, da parte dei singoli Governi degli assi euro atlantico e asiatico, in una gestione soltanto emergenziale, paternalistica e neo colonialistica dei rapporti con l'Africa alla base degli odierni drammi climatici, umanitari e di spopolamento massivo. Lo dichiara il dottor Giuseppe Prete, cancelliere per la Woa - organizzazione mondiale degli ambasciatori per la pace - per l'Europa continentale e profondo conoscitore della multiforme realtà africana in forza di varie missioni diplomatiche personalmente svolte in passato.
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31 Dicembre 2024
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  Esperienza Europea                                                  


14 Ottobre 2023
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  Tahir Shabani, la Voce del Kosovo                                                  


Bacino di Annemasse - Presidente dell'Amicale franco-albanese dell'Alta Savoia, Tahir Shabani è anche la staffetta diplomatica del Kosovo al confine con Ginevra. Lobbista impegnato per la causa kosovara, lavora costantemente per avviare progetti di cooperazione. Ambasciatore onorario del Kosovo e dell'Albania, Diplomatico su Ginevra per la World Organizations of Ambassados Europa, Tahir Shabani vive in Alta Savoia da 30 anni, attrezzato grazie alla guerra, con i vigili del fuoco hanno raggiunto il Kosovo. Durante la guerra di Gaillard, dice Tahir Shaba, assicurai l'accoglienza del pentimento, confermata, poiché portai ai profughi un'assistenza al de Sha-ambasciatore onorario. Aiuto per i rifugiati Tahir fonda l'associazione "Amitié franco-alba naise", l'obiettivo sono inizialmente quattro anni di Jugoslavia in guerra. Quando è stato riaperto il confine con l'Albania, noi umanitari dade si trattava dell'attrezzatura ottica che abbiamo ottenuto grazie ai nasi implicati ha portato anche un veicolo di soccorso interamente vigili del fuoco poi 1987, questo diplomatico qualificato è arrivato in Francia come rifugiato politico. bie, io e la mia famiglia abbiamo un diritto umano all'istruzione. Minacciato ha lasciato kanique. Nel Kosovo, Immediatamente dopo alla sua indipendenza, Tahir Shabani si è preoccupato delle relazioni con l'Albania e il Kosovo. Appena un ministro kosovaro Shabani fa parte della delegazione, ha fatto parte anche della delegazione albanese presente al processo del dittatore serbo Sloser, funzione che oggi è sua. La nostra azione è economica attraverso scambi, partenariati cooperativi. razione internazionale, commercio nel 1998. Attraverso questo programma di scambio di aziende agricole. Quindi ci stiamo lavorando indispensabile a tutto per permettere ai tecnici medici di concludere con le autorità psicologico, spiegazioni su come funzionava il paese ospitante. Quando la guerra è umanitaria. Da più che stabilita in Haute-Savoie de ache, ha aiutato i rifugiati a trasferirsi a Ginevra, Tahir Kosovo. L'esempio della Grande Ginevra Per Tahir Shabani, la Grande Ginevra è un esempio: i collegamenti transfrontalieri che si creano attraverso la Grande Ginevra, tra l'Agglo d'Annemasse e la Ginevra internazionale, sono un modello, che fa eco alle domande che sorgono in termini di cooperazione al confine tra l'Albania e Kosovo vo a questo proposito, il dossier CEVA è molto interessante da analizzare. Tanto più che questo punto di vista locale consente agli albanesi in Kosovo di aggirare i vincoli imposti dalla non integrazione nell'UE. Cooperazione locale. Attualmente sta lavorando a livello internazionale tramite il personale medico statunitense dell'UE. L'idea è di partire da partenariati bilaterali affinché gli albanesi possano venire a completare la loro formazione in Francia e integrarsi in Europa per permettere ai francesi di fare scambi in ambito universitario. Rappresentando il suo paese all'ONU, Tahir Shabani fa campagne affinché le aziende europee e le aziende albanesi ottengano l'accesso al mercato europeo. "Siamo riusciti a mettere in piedi un progetto, questi procedimenti penali internazionali a tutto campo suscitavano il desiderio di portare attrezzature mediche, non sempre militate a favore dell'ondata di diritti di solidarietà nell'Alto Bodan Milosevic". E analisi per collaborazioni tra Jean Regat, ottico di campagna, da solo. Durante la laminazione la revisione delle presse fu riorientata verso lo sviluppo per permettere a queste ultime nate in questo periodo. Giuseppe Prete, Cancelliere Continentale Europa. In preparazione per il Summit degli Ambasciatori WOA dei Balcani (Serbia, Bosnia, Kosovo, Albania, Macedonia del Nord, Grecia, Montenegro, Slovenia) a Belgrado. 2 luglio 1990 LA DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA DEL KOSOVO DAVANTI ALLA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA. L’attuale crisi tra Serbia e Kosovo è stata certamente scatenata da un atteggiamento irresponsabile da entrambe i Governi, più preoccupati di soddisfare gli istinti nazionalisti, piuttosto che impegnarsi per una mediazione di Pace efficace. L'Europa, e tutto ciò che sta avvenendo nel cuore del nostro continente, come per il conflitto Russia-Ucraina, mostra, purtroppo, la scarsa capacità dimostrata finora dalle istituzioni comunitarie di mettere in pratica operazioni di vera pacificazione e stabilizzazione durevole. Il continuo ritardo nelle trattative per l’adesione alla UE di Paesi come la Bosnia Erzegovina e la stessa Serbia lasciano ancora spazio ad altri attori che riempiono il vuoto lasciato dall’Europa: Russia, Cina, Arabia Saudita, Turchia.
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  WOA                                                  


Woa
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  L’AUGURIO DEL CANCELLIERE CONTINENTALE WOA GIUSEPPE PRETE AI NUOVI SINDACI ALBANESI: “SIETE LA BASE DELL’EUROPA DAVVERO POPOLARE”
“In una fase decisiva per l’avvicinamento definitivo del Paese delle Aquile alla casa comunitaria europea, che si perfezionerà nel prossimo quadriennio, i cittadini elettori hanno espresso un voto post ideologico e di definitiva archiviazione delle contrapposizioni degli anni Novanta; un responso che serve a consolidare e accelerare, in una sempre maggiore aderenza territoriale, l’impatto di riforme epocali i cui benefici sono tanto più tangibili quanto più forte è il livello di leale e mutua collaborazione tra il Governo centrale, guidato da Edi Rama, e le Amministrazioni locali”. Proseguono gli interventi delle più alte personalità a capo di organismi internazionali negli ambiti della cooperazione macroregionale e volontaria, a seguito delle consultazioni elettorali amministrative a turno unico che si sono per l’elezione dei Sindaci e dei Consigli dei 61 Comuni che compongono l’articolazione istituzionale basilare della Repubblica d’Albania. Consultazioni i cui esiti, caratterizzati dall’ampia vittoria dello schieramento riformista rappresentato nei vari territori dai candidati del PS di Edi Rama, vengono così commentati dal cavalier Giuseppe Prete, Cancelliere plenipotenziario per l’Europa continentale, Balcani inclusi, per la WOA, l’organizzazione mondiale degli Ambasciatori per la Pace: “Sono pienamente concorde con le considerazioni del Presidente della Repubblica d’Albania Bajram Begaj, nel senso che queste elezioni appartengo ai cittadini votanti, i quali hanno dimostrato piena maturità post ideologica esprimendo una preferenza in grado di favorire, in un quadriennio che sarà decisivo per la completa integrazione dell’Albania nella UE, un dialogo costituzionale e istituzionale fra Governo centrale e autorità municipali, la sola via che possa massimizzare i benefici economici e sociali delle storiche riforme strutturali e infrastrutturali avviate dal 2013 a oggi e che hanno permesso nel luglio del 2022 l’avvio dei negoziati ufficiali tra Tirana e Bruxelles”. “Molto apprezzabile è stato inoltre il commento espresso con grande senso di umiltà dal Primo Ministro Edi Rama, il quale ha rilanciato la linea del confronto positivo con quelle realtà politiche e sociali anche distanti dal tradizionale mondo socialista, ma in questo momento assolutamente interessate al pieno completamento dei provvedimenti deliberati dal Governo e il cui successo si lega in parte al raccordo con le competenze comunali”. “I Comuni e i loro Sindaci – conclude Prete – sono la base di una vera Europa popolare, in grado di unire e riunire regioni di Stati fra loro diversi, il che riflette uno dei punti di lavoro che stiamo portando avanti come WOA attraverso iniziative di contatto e di gemellaggio con i Sindaci dei Paesi balcanici dove stiamo svolgendo i nostri congressi e conferenze con l’obiettivo di promuovere una comune area di cooperazione allo sviluppo che superi gli attuali confini amministrativi e porti i Balcani, unitariamente intesi, a essere un pilastro per la stabilità, la sicurezza e il benessere dei Popoli di queste Nazioni e dell’Europa intera. Ci congratuliamo con il Sindaco di Tirana Erion Veliaj, con la Sindaca di Durazzo Emiriana Sako, con il nuovo Sindaco di Scutari Benet Beci e con tutti i loro colleghi promossi al ruolo di primi cittadini, con l’impegno a realizzare al più presto un ciclo di colloqui e di iniziative a carattere panadriatico ed euromediterraneo, non dimenticando lo speciale legame fra penisola balcanica e Turchia, caratterizzata da un delicato momento elettorale in corso, andato sviluppandosi in maniera significativa in questi più recenti otto anni sul piano della cultura, della socialità, della cooperazione bancaria e del fondamentale e fecondo confronto interreligioso”.
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  El Dr. Gustavo Di Paolo se incorporó a la Organización Mundial de Embajadores (OME)                                                  


El Dr. Gustavo Di Paolo forma parte de la Organización Mundial de Embajadores (OME), una entidad dedicada a la Cooperación Internacional, Diplomacia Pública, Derecho Humanitario, Relaciones inter institucionales, análisis y desarrollo de políticas públicas entre otras actividades. La OME se proyecta como una casa de la nueva diplomacia pública global, sustentada en creencias cristianas occidentales y se vincula a los estadios de poder en Relaciones Internacionales, Derechos Humanos, Humanismo progresista, núcleos del Club Diplomático y universidades vanguardistas con impronta y sensibilidad ciudadana. Trabaja con profesionales multidisciplinarios para formarlos como Dignatarios Institucionales con aval ante las Embajadas de las Naciones y se sustenta en cuatro pilares fundamentales: -Macro visión antropológica dispensacional. -Desarrollo de entidades asociativas rentables, haciendo énfasis en unidades académicas sostenibles para profesionales. -Construcción de lazos asociativos con organizaciones civiles, políticas, académicas, gubernativas y militares de concordantes objetivos de formación y formulación de las sociedades nacionales. -El Humanismo práctico de largo plazo en términos de geopolítica estratégica, pensando, diseñando y aportando a la realidad del mundo que viene, donde "la humanidad en la aldea global solo será lo que hagamos de ella cada uno de nosotros". Su metodología de trabajo se basa en la identificación, captación y formación de profesionales con perfil humanista, proactivos en términos de responsabilidad ciudadana - política y de construcción de las relaciones de poder; la generación y acompañamiento de proyectos y programas y la búsqueda de apoyo internacionales y locales para la concreción exitosa de los mismos. Son sus principales competencias: -Diplomacia pública y creación de redes inter institucionales. -Relaciones internacionales entre ONGS de génesis y carácter internacionalista basado en los derechos humanitarios y derechos humanos universales. -Seguridad interior. -Formación y enseñanza en psicología social y geo política aplicada a masas poblacionales. -Salud y equilibrio de las etnias, religiones y confesiones. -Desarrollo organizativo de comunidades, desplazados y refugiados. -Soberanía alimentaria y producción agro-zootécnica. -Mediación bilateral intra e inter nacional pre judicial. -Análisis situacional en derechos humanitarios y evaluación de deuda social. Diseño de abordajes y propuestas de contención, inducción, guía, liderazgo y consecución de objetivos. -Promoción y difusión de filosofías, actividades y acciones de índole diplomáticas globales como herramientas excluyentes para la paz de las comunidades humanas. -Investigación, especificación, decodificación y análisis de sucesos extra normales entre comunidades y en la interacción entre especies. -Intermediación para diseño y ejecución de programas y proyectos de naturaleza económica tales como: exportación e importación para el fortalecimiento de áreas vulnerables; proyección, asesoría y lobby para financiación de emprendimientos productivos y cooperativistas que nutran y sustenten centros de refugiados, comunidades traumatizadas por catástrofes, entre otros.
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  Giuseppe Prete (World Organization of Ambassadors): fatti molto gravi stanno accadendo a seguito del conflitto Russia-Ucraina                                                  


Fatti molto gravi stanno accadendo a seguito del conflitto Russia-Ucraina.Fatti gravi che porteranno cambiamenti nel sistema internazionale mondiale e che stanno comunque influendo sulla gestione diplomatica ma anche giuridica quindi di quegli accordi Onu che hanno come obiettivo da sempre l’equilibrio pacifico tra le Nazioni. Mentre il conflitto prosegue tra morti silenziose di civili e colpi provenienti di ogni tipo di arma da fuoco, tra le lacrime di innocenti vittime e strategie di signori della guerra dentro le loro lussuose basi, a livello diplomatico l’Onu usi trova ad affrontare richieste che hanno e avranno un peso fondamentale anche nell’assetto futuro dei poteri decisionali. L'Ucraina ha chiesto formalmente la rimozione della Russia dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Una richiesta che trova le motivazione non solo nella infondatezza giuridica dell’attacco sovietico ma anche nell’azione di una Russia che ha usurpato la sede di un membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite rivendicando la "continuità" dell'appartenenza all'URSS e aggirando, per non dire violando apertamente, l'articolo 4 della Carta delle Nazioni Unite, che prevede che l'Assemblea generale agisca su raccomandazione del Consiglio di sicurezza. Diversi sono i punti, le parole, che non possono essere tollerati alla luce degli accordi internazionali in vigore. Non si può infatti che ricordare, qualora ce ne fosse bisogno, che le parole "Federazione Russa" sono assenti dall'articolo 23 della Carta delle Nazioni Unite, che elenca i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e che la Repubblica socialista federativa sovietica russa non faceva parte delle Nazioni Unite. Inoltre è evidente e grave la circostanza ormai palese e di cui è convincimento generale, che la guerra della Russia contro l'Ucraina è una violazione senza precedenti degli obiettivi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite sin dalla sua adozione nel 1945. Un simile attacco ha chiaramente privato di fatto la Russia del diritto di essere definita uno stato amante della pace. Anzi si potrebbe addirittura arrivare a sostenere senza alcun torto che la Russia abbia commesso crimini contro la pace stessa.Cosa ancora più grave, se più grave ci può essere, è che purtroppo i crimini russi contro la pace e la sicurezza internazionali si stanno estendendo ben oltre i confini dell'Ucraina, raggiungendo l'Africa, l'Asia e il Medio Oriente. Tutto ciò sta generando un esponenziale rischio che potrebbe portare a un coinvolgimento di altri paesi in una escalation non definita e non prevedibile nei suoi sviluppi drammatici. Non si sta limitando infatti a creare orrori nella vicina e confinante Ucraina, la Russia è determinata a fomentare i conflitti, ostacolando in modo sistematico e predeterminato anche le decisioni necessarie per risolverli, senza scrupoli nell’usare il suo diritto di veto in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 31 volte dal 1991, quasi il doppio rispetto a qualsiasi altro membro permanente. Ecco quindi in quale contesto si inserisce oggi la richiesta dell’Ucraina di estromettere la Russia dal Consiglio. Ed ecco per quale motivo il destino della Russia come membro dell'ONU dovrebbe essere deciso nel contesto della sua responsabilità generale per i crimini commessi in Ucraina, che sono chiaramente dei crimini di guerra in quanto contravvengono alle norme internazionali in materia, crimini contro l'umanità e genocidio. Uno stato che agisce come nemico della Pace internazionale è contrario al fine per il quale è stata istituita e creata l’Onu, da qui l’esortazione da parte della Ucraina verso gli Stati membri delle Nazioni Unite a privare la Russia del suo status di membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'ONU e ad espellere completamente la Russia dall'ONU. L’Onu è nata per evitare questo tipo di situazioni e tutti al suo interno devono cooperare per la risoluzione diplomatica delle controversie internazionali, escludendo la guerra come rimedio. L'Ucraina dal canto suo come da tempo ormai non fa che affermare a gran voce, è disposta a lavorare con altri paesi per difendere la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale contro l'influenza distruttiva della Russia. Non può quindi restare a guardare l’Unione Europea, che avendo il conflitto ai suoi confini è la prima che deve intensificare le sanzioni per fermare l'aggressione russa in Ucraina. Le diplomazie continuano ad operare trovando spesso un muro sul fronte Putin che non arresta il suo cammino verso un crinale di violenza e morte lasciando dietro ogni sua parola sofferenza che difficilmente troverà ristoro.
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 Giuseppe Prete (World Organization of Ambassadors): è sempre più evidente che sia impossibile per l'Ucraina accettare un accordo di Pace con l'attuale leadership russa. La Russia deve fermare la guerra.                                                  


"La Russia fermi lo spargimento di sangue. Dare una possibilità alla pace in Ucraina. Anche l'Assemblea generale dell'Onu ha finalmente parlato chiaramente votando la risoluzione a larghissima maggioranza (solo 7 Paesi contati) chiedendo definitivamente a Putin di interrompere il conflitto. La Russia deve fermare la guerra e rispettare la Carta delle Nazioni Unite". In un anno della sua invasione armata su vasta scala in Ucraina, la Russia non è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi strategici di occupare l'Ucraina, distruggere la statualità dell'Ucraina e cancellare l'identità ucraina. I difensori ucraini hanno liberato quasi la metà del territorio conquistato dalla Russia sin dall'inizio. Il 95% degli ucraini crede nella vittoria nella guerra. La coalizione filo-ucraina nel mondo è più forte che mai: l'assistenza militare, finanziaria e politica dei nostri partner continua a crescere. Il 20 febbraio, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha effettuato una visita a Kiev, confermando il fermo sostegno degli Stati Uniti all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina. Il governo del Giappone ha annunciato un'assistenza finanziaria di 5,5 miliardi di dollari da utilizzare per il ripristino delle infrastrutture e il governo della Norvegia ha annunciato un programma pluriennale di sostegno all'Ucraina del valore di 7,5 miliardi di euro. Nonostante una serie di devastanti sconfitte e crescenti perdite di morti (145.060 al 22 febbraio), la Russia continua a negare la loro legittimità come stato sovrano e mantiene i suoi obiettivi massimalisti nella guerra, come dimostrato in particolare dal discorso del presidente Putin il 21 febbraio 2023. La mobilitazione in corso del Cremlino, l'acquisizione di armi e munizioni attraverso l'aumento della produzione interna e le partnership con stati autoritari come l'Iran e la Corea del Nord, e i piani di espansione delle forze armate convenzionali indicano la sua disponibilità alla guerra di logoramento. Avendo già perso strategicamente, gli occupanti russi hanno ancora risorse sufficienti per condurre offensive tattiche. Più di 300.000 di loro stanno attualmente combattendo in Ucraina. I piani della Russia di lanciare azioni offensive su larga scala stanno fallendo: nonostante tutte le forti pressioni sulle nostre forze, la linea del fronte non è cambiata. L'obiettivo principale per il 2023 è garantire un'assistenza tempestiva da parte di tutti i partner: non si deve più permettere che si rallenti, poiché non farebbe altro che prolungare la guerra. Il 21 febbraio l'Ucraina, l'UE e la NATO hanno concordato di creare un meccanismo di coordinamento che sincronizzi il lavoro di produttori, acquirenti e governi al fine di aumentare la produzione di armi e munizioni per le esigenze delle forze armate ucraine e per rifornire gli alleati. Per vendicarsi delle sue perdite militari sul terreno, la Russia continua a terrorizzare i civili ucraini: gli ultimi mesi sono stati contrassegnati dai suoi attacchi intensivi di missili e droni contro i civili ucraini, le infrastrutture critiche e le aree residenziali, con conseguenti perdite e distruzioni significative. I recenti attacchi missilistici hanno mostrato una notevole diminuzione del numero di missili utilizzati. La Russia ha solo fino al 20% della sua scorta prebellica di missili ad alta precisione, quindi li combina con droni kamikaze e converte i missili S-300 e S-400 per lanci superficie-superficie. Il regime di Lukashenko in Bielorussia rimane la delega del Cremlino nella sua guerra contro l'Ucraina: il territorio della Bielorussia è utilizzato per scopi di addestramento e logistica. Le forze russe hanno rafforzato il loro gruppo di aviazione da combattimento in Bielorussia con il pretesto di esercitazioni congiunte: la minaccia di attacchi missilistici e aerei russi dallo spazio aereo bielorusso è in aumento. 5.800 truppe di terra russe sono attualmente dispiegate in Bielorussia. QUAL'È LA FORMULA DI PACE E GARANZIE DI SICUREZZA PER L'UCRAINA? Gli sforzi del Cremlino per rafforzare in modo significativo la macchina militare della Russia rappresenteranno una formidabile minaccia militare per i suoi vicini, compresa l'intera Europa, nei prossimi anni, se non sarà sconfitto sul campo di battaglia in Ucraina. La vittoria dell'Ucraina è fondamentale per la sicurezza europea e globale. È impossibile raggiungere una pace accettabile per l'Ucraina con l'attuale leadership russa. L'attuazione della formula di pace in 10 punti presentata dal presidente Zelenskyy il 15 novembre 2022 al vertice del G20 porterà una pace globale, giusta e duratura in Ucraina e sicurezza in tutto il mondo. L'obiettivo principale di Formula è quello di privare la Russia dei suoi strumenti per commettere il crimine di aggressione contro l'Ucraina e garantire sicurezza e giustizia all'intera comunità internazionale. Chiediamo ai paesi di tutto il mondo di sostenere la risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sui «Principi della Carta delle Nazioni Unite alla base di una pace globale, giusta e duratura in Ucraina» da adottare durante l'11a Sessione Speciale di Emergenza dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 23 febbraio 2023, e partecipare al processo di attuazione della Formula della pace.
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  Giuseppe Prete (World Organization of Ambassadors) : la World Organization of Ambassadors sarà sempre a fianco del Popolo Ucraino e continuerà a mobilitarsi per fermare i crimini di guerra di Putin                                                  


La Guerra in Ucraina continua, la terra continua a essere macchiata del sangue di vittime innocenti, la terra continua a tremare e a gridare aiuto. Per questo sarebbe utile che tutti i politici italiani, in questo momento sempre più delicato, ricordassero che la Russia di Putin non ha fermato le sue atrocità. non ha fatto un passo indietro nè sulla linea della guerra nè sulla linea diplomatica internazionale e da un anno ininterrottamente lancia ondate di attacchi terroristici mortali contro l'Ucraina. La Russia del nuovo Zar continua a distruggere intenzionalmente le infrastrutture civili dell'Ucraina e ad uccidere civili. I politici italiani possono avere un peso importante in questa vicenda, la diplomazia italiana ha sempre fornito un supporto utile ai dialoghi internazionali e potrebbe farlo anche ora, deve farlo. Non dimentichiamoci che Il 14 gennaio Putin ha lanciato un altro attacco missilistico di massa contro le aree residenziali delle città ucraine. Il colpo più mortale di un missile Kh-22 da 6 tonnellate ha colpito un condominio a più piani a Dnipro uccidendo almeno 40 civili, tra cui 3 bambini, e ferendone 76. La gente cade giù come birilli in Ucraina, lasciando scie di sangue sulle strade di una terra sempre più martoriata. Civile indifesi che soffrono e chi non muore sotto le bombe vive in stato di costante paura e terrore che prima o poi possa toccare a lui. Anche Kyiv, Kharkiv, Kryvyi Rih, Vinnytsia, Kherson, Odessa e altre città dell'Ucraina sono obiettivi principali per Putin che intensifica gli attacchi con una indifferenza e freddezza che non ha pari.. Il suo obiettivo è quello di creare condizioni di vita insopportabili per l'Ucraina e il suo popolo. Immediatamente dopo gli attacchi, i propagandisti affiliati allo stato russo hanno pubblicamente salutato la morte di dozzine di persone, compresi bambini, e hanno espresso la speranza che un certo numero di città ucraine vengano presto rase al suolo proprio come Mariupol. Il Presidente Russo vuole portare distruzione, morte e immense sofferenze ovunque vada e a chiunque si trovi sulla sua strada. L'arma tattica della Russia è il terrore disumano ed è una certezza che queste azioni non potranno mai essere fermate dagli ucraini sul campo di battaglia senza armi. Il popolo ucraino di certo non può continuare a decimarsi sotto la crudeltà di questi avversari. Ha bisogno dell'aiuto dei suoi partner, ha bisogno di un forte sostegno, di non essere lasciata sola. Servono aiuti concreti e soprattutto immediati. La Woa non può restare silente davanti a questo scempio e continua a lavorare nella diplomazia per la pace. Fino a che Putin vedrà l'Ucraina sola non cesserà mai il conflitto.
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  L'AAB COLLEGE APRE LE PORTE PER L'INTERNATIONAL PEACE SUMMIT 2023 DELLA WOA EUROPA                                                  


L'Organizzazione Mondiale degli Ambasciatori della Pace (WOA), ha tenuto il suo primo Summit Intrnazionale presso l'International Peace Summit presso l'AAB College, al quale hanno partecipato personalità importanti e conosciute nel mondo. A cominciare dal Cancelliere Europeo Giussepe Prete, il pluriambasciatore di pace Eric Leyvraz, il direttore regionale di WOA, Rabit Sadiku, con tanti altri rappresentanti di diversi Paesi come l'Albania, la Repubblica di Macedonia del Nord, la Serbia, il Montenegro e la Bosnia ed Erzegovina. Austria. Al vertice hanno partecipato anche comunità religiose, artistiche e culturali, che hanno apprezzato il ruolo della pace nella società, affermando che il mondo ha bisogno di solidarietà e armonia tra i popoli. Il Rettore dell'AAB College, Bujar Demjaha, al tempo stesso Ambasciatore di Pace, si è congratulato con i presenti al vertice con un saluto, aggiungendo che è un onore e un privilegio ospitare una tale organizzazione in un'istituzione educativa. "Mi sento privilegiato che oggi questo vertice si apra in un ambiente così meraviglioso, circondato da persone di pace, conoscenza e scienza", ha detto il direttore regionale dell'Organizzazione mondiale degli ambasciatori della pace, Rabit Sadiku. Al termine del vertice si è svolta l'elezione dei nuovi ambasciatori di pace, accompagnata dal discorso di chiusura del vertice.
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  WOA: tutto pronto per la plenaria di Pristina con il cuore rivolto a Turchia e Siria                                                  


Si attende una settimana molto intensa per i diplomatici e i volontari della WOA, la world Organization of Ambassadors, una fondamentale associazione che riunisce una moltitudine di cittadini e dirigenti pubblici e privati di buona volontà intenzionati a promuovere politiche e azioni di pace e di dialogo decidente in aree sensibili e decisive del Pianeta.Questo sabato, su iniziativa del Cancelliere per l’Europa continentale e i Balcani, Giuseppe Prete, sarà celebrata in Kosovo l’assemblea degli iscritti alla WOA con l’obiettivo di supportare, in ottica di umiltà e sussidiarietà, l’operato dei governi balcanici e albanofoni nel perseguimento dell’obiettivo di una normalizzazione delle relazioni su base macroregionale, puntando su soluzioni di importanza sociale e di cooperazione economica.I Balcani, posti al centro della strategia del nuovo governo italiano guidato da Giorgia Meloni, sono una comunità di area vasta la cui prossimità all’Italia, e la collocazione baricentrica tra Est e Ovest nel centro dell’Europa, offrono l’occasione di sviluppare un sano protagonismo che prevenga e mitighi i conflitti – dovuti il più delle volte a indebite influenze esterne ai Paesi interessati – e crei momenti di incontro sui temi dello sviluppo e della coesione.La WOA Europa e Balcani si associa altresì ai sentimenti di cordoglio e di assoluta vicinanza alle popolazioni colpite dal terribile sisma che nelle scorse ore si è abbattuto con inaudita violenza nella zona di confine tra la Turchia sudorientale e la Siria, causando centinaia di morti e un numero ancora più alto di feriti il cui orrendo bilancio sembra aggravarsi di ora in ora. La Turchia, Nazione storicamente legata ai Balcani occidentali, nei quali WOA si appresta a tornare per celebrare il proprio evento plenario di sabato 11 febbraio in Kosovo a Pristina, sarà al centro dei nostri cuori e delle iniziative di primo soccorso e di sostegno strutturale che cercheremo di mettere in moto valorizzando la capillare rete dei nostri Ambasciatori di buona volontà. In una fase in cui le emergenze belliche sembrano non avere la parola fine, si aggiungono emergenze di tipo climatico e naturale che impongono di fare nostre le parole del Santo padre Bergoglio sulla precarietà della presenza degli Uomini su questa Terra, presenza che deve servire ideali di Pace, di convivenza e di unione globale per rendere sicuro questo Mondo, minacciato dai cambiamenti climatici e morfologici e da assurdi e intollerabili disegni egemonici militari.
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  WOA: AMBASCIATORI PER LA PACE IN VOLO A PRISTINA CON IL CUORE VOLTO ANCHE A TURCHIA E SIRIA                                                  


Appuntamento questo sabato a partire dalle ore 11 per la plenaria della World Organization of Ambassadors che si svolgerà nella capitale del Kosovo È in corso di svolgimento una settimana molto intensa per i diplomatici e i volontari della WOA, la world Organization of Ambassadors, una fondamentale associazione che riunisce una moltitudine di cittadini e dirigenti pubblici e privati di buona volontà intenzionati a promuovere politiche e azioni di pace e di dialogo decidente in aree sensibili e decisive del Pianeta. Questo sabato, su iniziativa del Cancelliere per l’Europa continentale e i Balcani, Giuseppe Prete, assunta di concerto con il delegato territorialmente competente Rabit Sadiku, sarà celebrata in terra kosovara l’assemblea degli iscritti alla WOA con l’obiettivo di supportare, in ottica di umiltà e sussidiarietà istituzionale e sociale, l’operato dei governi balcanici e albanofoni nel perseguimento dell’obiettivo di una normalizzazione delle relazioni su base macroregionale, puntando su soluzioni di importanza umanitaria e di cooperazione economica. I Balcani, posti al centro della strategia del nuovo governo italiano guidato da Giorgia Meloni, sono una comunità di area vasta la cui prossimità all’Italia, e la collocazione baricentrica tra Est e Ovest nel centro dell’Europa, offrono l’occasione di sviluppare un sano protagonismo che prevenga e mitighi i conflitti – dovuti il più delle volte a indebite influenze esterne ai Paesi interessati – e crei momenti di incontro sui temi dello sviluppo e della coesione in prospettiva di una integrazione comunitaria che abbracci la totalità delle Nazioni della regione. I temi della progettazione orizzontale e verticale e dell’educazione finanziaria e istituzionale saranno trasversali alla pluralità delle argomentazioni trattate. Un messaggio augurale è pervenuto dal Professor Beppe Ghisolfi, scrittore e saggista dell’economia per studenti e famiglie e consigliere del gruppo mondiale delle casse di risparmio di cui fa parte la BKT, banca nazionale commerciale, istituto di credito leader sia in Kosovo che in Albania. La WOA Europa e Balcani si associa altresì ai sentimenti di cordoglio e di assoluta vicinanza alle popolazioni colpite dal terribile sisma che nelle scorse ore si è abbattuto con inaudita violenza nella zona di confine tra la Turchia sudorientale e la Siria, causando centinaia di morti e un numero ancora più alto di feriti il cui orrendo bilancio sembra aggravarsi di ora in ora. La Turchia, Nazione storicamente legata ai Balcani occidentali, nei quali WOA si appresta a tornare per celebrare il proprio evento plenario di sabato 11 febbraio in Kosovo a Pristina, sarà al centro dei nostri cuori e delle iniziative di primo soccorso e di sostegno strutturale che cercheremo di mettere in moto valorizzando la capillare rete dei nostri Ambasciatori di buona volontà. In una fase in cui le emergenze belliche sembrano non avere la parola fine, si aggiungono emergenze di tipo climatico e naturale che impongono di fare nostre le parole del Santo padre Bergoglio sulla precarietà della presenza degli Uomini su questa Terra, presenza che deve servire ideali di Pace, di convivenza e di unione globale per rendere sicuro questo Mondo, minacciato dai cambiamenti climatici e morfologici e da assurdi e intollerabili disegni egemonici militari.
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  Organizata Botërore WOA organizon Samitin Ndërkombëtar të Paqes në Prishtinë                                                  


Organizuar nga Organizata Botërore e Ambasadorëve të Paqes –WOA për Evropë, më datë 11 shkurt, në Prishtinë do të mbahet Samiti Ndërkombëtar i Paqes.Në këtë Samit, do të jetë i pranishëm Kancelari Evropian Cav Giussepe Prete – WOA, si dhe shumë përfaqësues të tjerë nga vende të ndryshme të botës. Regjioni do të përfaqësohet nga Ambasadorët e Paqes, si nga Shqipëria, Republika e Maqedonisë së Veriut, Mali i Zi, Serbia dhe Bosnja e Hercegovina. Samiti i Paqes në Prishtinë ka për qëllim afirmimin e vlerave paqësore kudo në botë, e në veçanti raportet e mira Kosovë-Serbi. Vlerë e Samitit do jetë edhe prezenca e komuniteteve fetare, artistike, kulturore etj. Ky Samit do t’i kapërcejë të gjitha dimensionet dhe do të artikulohet vetëm fjala “PAQE”. “Respekti më i madh është kur ne respektojmë tjetrin. Kjo është kënaqësia më e madhe kur nga brendësia e shpirtit të një Paqësori përcillet ndjenja, dashuria, vlerësimi, dhimbja, ngjyrat e jetës, por edhe entuziazmi dhe besimi për të ardhmen”, thuhet në njoftim. “Paqja qoftë me ne, paqja qoftë me ju, paqe për të gjithë” – është mesazhi i Kancelarit Evropian Giussepe Prete dhe Drejtorit të Samitit Amb. Rabit Sadiku – i nominuar si Drejtor Regjional i WOA. Samiti Ndërkombëtar i Paqes mbahet më datë 11 shkurt, në ora 11:00 në ambientet e Kolegjit AAB në Prishtinë.
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  Giuseppe Prete (World Organization of Ambassadors) : cordoglio e vicinanza alle popolazioni colpite dal terribile sisma in Turchia                                                  


La WOA Europa e Balcani si associa ai sentimenti di cordoglio e di assoluta vicinanza alle popolazioni colpite dal terribile sisma che nelle scorse ore si è abbattuto con inaudita violenza nella zona di confine tra la Turchia sudorientale e la Siria, causando centinaia di morti e un numero ancora più alto di feriti il cui orrendo bilancio sembra aggravarsi di ora in ora.La Turchia, Nazione storicamente legata ai Balcani occidentali, nei quali WOA si appresta a tornare per celebrare il proprio evento plenario di sabato 11 febbraio in Kosovo a Pristina, sarà al centro dei nostri cuori e delle iniziative di primo soccorso e di sostegno strutturale che cercheremo di mettere in moto valorizzando la capillare rete dei nostri Ambasciatori di buona volontà. In una fase in cui le emergenze belliche sembrano non avere la parola fine, si aggiungono emergenze di tipo climatico e naturale che impongono di fare nostre le parole del Santo padre Bergoglio sulla precarietà della presenza degli Uomini su questa Terra, presenza che deve servire ideali di Pace, di convivenza e di unione globale per rendere sicuro questo Mondo, minacciato dai cambiamenti climatici e morfologici e da assurdi e intollerabili disegni egemonici militari. Il Cancelliere Europa e Balcani Giuseppe Prete
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  La World Organization of Ambassadors e la Fondazione Internazionale Assisi Pax insieme per la Pace nel Mondo                                                  


Tra i nostri amici abbiamo anche la FONDAZIONE INTERNAZIONALE ASSISI PAX attraverso il suo Direttore delle Relazioni Istituzionali e Internazionali io. GIANMARIO FERRAMONTI che in questo intervento a Pristina (Kosovo) ricorderà i valori della pacifica convivenza e di un modello economico fondato sull'equità. "In questo prestigioso contesto che posso rivolgere grazie all'Ambasciatore Giuseppe Prete con gratitudine e un profondo sentimento di amicizia - un forte augurio che le armi cessino presto, e si trasformino in tutto il mondo, in strette di mano. Un gesto semplice, ma dalla simbologia potente, che rappresenta il rispetto nonostante la diversità di opinioni, etnie, religioni. Lo scoppio di una guerra da quasi un anno ha infiammato il cuore dell'Europa, suscitando spettri e paure che credevamo lontane. Altri conflitti, anche se sembrano sopiti, sono sempre pronti ad esplodere in tutta la loro tragedia. È il caso del conflitto israelo-palestinese che ancora non trova una soluzione definitiva di convivenza pacifica, nonostante gli innumerevoli tentativi di accordo. Lo scambio equo ed etico deve essere alla base della convivenza, senza alcuna ambizione di dominio. Questo deve essere anche il fulcro di un nuovo modello economico non più governato dalle fredde leggi della domanda e dell'offerta, ma da un principio che metta al centro l'uomo. Così come la religione - che al di là della diversità dei vari culti - non deve mai più essere occasione di divisioni e di guerre, ma espressione di un unico grande amore, nel rispetto di tutte le fedi. Come ASSISI PAX INTERNATIONAL FOUNDATION non mancheremo il nostro piccolo contributo a questa che può sembrare un'utopia. La nostra visione sarà sempre orientata, come facciamo da tempo, verso la cooperazione, il progresso e il sostegno umanitario, convinti di non poterci voltare le spalle. Ogni oceano inizia con una goccia. E come ha detto san Francesco, grande uomo di pace e "costruttore" di ponti anche tra le differenze più profonde, sottolineando l'importanza fondamentale della buona volontà. Inizia facendo il necessario, poi il possibile e all'improvviso ti sorprenderai a fare l'impossibile". Sia questo l'impegno da esprimere nella nostra quotidianità, non solo come individui ma anche come Stati: solo così potremo l'utopia di un mondo pacifico un giorno diventa realtà.
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  Organizata Botërore e Ambasadorëve të Paqes organizon Samitin Ndërkombëtar më 11 Shkurt 2023 në Prishtinë.                                                  


ORGANIZATA BOTËRORE E AMBASADORËVE TË PAQES Organizon Samitin Ndërkombëtar SAMITI I PAQES Prishtinë 11.02.2023 Organizuar nga Organizata Botërore të Ambasadorëve të Paqes –WOA për Evropë, më 11 shkurt, 2023 në Prishtinë do të mbahet Samiti Ndërkombëtar i Paqes. Në këtë Samit, do të jetë i pranishëm Kancelari Evropian Cav Giussepe Prete – WOA, si dhe shumë përfaqësues të tjerë nga vende të ndryshme të botës, Regjioni do të përfaqësohet nga Ambasadorët e Paqes, si nga Shqipëria, Republika e Maqedonisë së Veriut, Malin e Z, nga Serbia dhe Bosnja e Hercegovina. Samiti i Paqes në Prishtinë ka për qëllim afirmimin e vlerave paqësore kudo në botë, e në veçanti raportet e mira Kosovë-Serbi. Vlerë e Samitit do jetë edhe prezenca e komuniteteve fetare, artistike, kulturore etj. Ky Samit do t’i kapërcejë të gjitha dimensionet dhe do të artikulohet vetëm fjala “PAQE”. Respekti më i madh është kur ne respektojmë tjetrin. Kjo është kënaqësia më e madhe kur nga brendësia e shpirtit të një Paqësori përcillet ndjenja, dashuria, vlerësimi, dhimbja, ngjyrat e jetës, por edhe entuziazmi dhe besimi për të ardhmen. PAQJA QOFTË ME NE, PAQJA QOFTË ME JU, PAQE PËR TË GJITHË – është mesazhi i Kancelarit Evropian Giussepe Prete dhe Drejtorit te Samitit Amb Dr Rabit Sadiku – i nominuar si Drejtor Regjional i WOA.
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  Argentina                                                  


March-April 2023
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  Kosovo                                                  


Febbraio 2023
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  C’è un Ambasciatore a Berlino: la WOA di Giuseppe Prete nella capitale tedesca.                                                  


Al momento di concludere l’edizione odierna delle Banche d’Italia, apprendiamo con piacere che il dottor Giuseppe Prete sta per recarsi in missione diplomatica a Berlino per un summit che vedrà impegnata la WOA – la world Organization of Ambassadors di cui egli è cancelliere per l’Europa continentale – nelle giornate di sabato e di domenica. Tale evento coinciderà con il taglio del nastro inaugurale della sede dell’organizzazione mondiale degli ambasciatori per la pace nella capitale tedesca. Come è stato ricordato dallo stesso dottor Prete, la Germania è fondamentale poiché riassume le vocazioni di WOA, ossia creare occasioni di dialogo e di pacificazione diplomatica attraverso momenti non occasionali di cooperazione in grado di mettere a disposizione opportunità di sviluppo e di crescita: la Germania federale è la prima economia industriale d’Europa, seguita dall’Italia, e le vicende della riunificazione tra Est e Ovest, dopo la caduta del muro di Berlino, e la stessa architettura costituzionale in Lander, fanno sì che il modello cooperativo nordico possa essere esemplare per un’area molto più vasta di interessi e territori. Si tratta della prima missione internazionale dell’anno per il Cancelliere Giuseppe Prete, alla quale seguirà la visita ufficiale in Kosovo, nella capitale Pristina, per ribadire la centralità della funzione del dialogo e della diplomazia decidente a favore del cammino di armonizzazione e integrazione dei Balcani occidentali e in abbinamento e sussidiarietà al lavoro egregio svolto dalle cancellerie albanesi e dal governo Rama in ottica open Balkans.
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  Giuseppe Prete (World Organization of Ambassadors): al 2023 chiedo di fermare l'errore e l'orrore della guerra in Ucraina                                                  


Cav. Amb. Giuseppe Prete World Organization of Ambassadors WOA. Milano , 01/01/2023 (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Abbattere una dittatura è sempre una bella notizia. Putin la smetta con questa inutile guerra. Il terrorismo di Putin non deve continuare a guadagnare terreno. Ormai è entrato ovunque, cerca di destabilizzare i comportamenti dei nostri Governi, mette a rischio la Pace mondiale. Non può entrare a far parte del nuovo ordine delle cose. Non deve essere la regola, nemmeno l'eccezione, va fermato. Purtroppo la civiltà moderna non ha cancellato la barbarie nel mondo, le ha solo perfezionate e rese più crudeli e barbare. Le chiamo barbarie perché non sono nei nostri usi: di civiltà, di rispetto verso tutti i popoli. "Al 2023 che è arrivato chiederei che porti a Putin e a Zelensky la capacità di comportarsi bene e soprattutto di agire per il bene e non perseverare lungo la via diabolica dell'errore e dell'orrore della guerra"
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  Consejo Mundial                                                  


Marzo 2023
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  Il CONSOLE DEL BENIN GIUSEPPE GAMBARDELLA INCONTRA L'AMBASCIATORE DELLA WOA CAV. DR. FRANCESCO SPAGNUOLO                                                  


Congratulazioni al nostro Ambasciatore in Bosnia, Presidente uscente della Comunità Albanese, eletto Presidente Onorario. Ne selin e Bashkesise Shqiptare ne BeH dhe Klubit " Bajram Curri" ne Sarajeve, me dt.12. Nendor 2022, ne prani te 56 delegatve nga te gjitha shoqatat shqiptare ne BeH i zhvilloj punimet Kuvendi zgjedhor i Bashkesise shqiptare ne te cilin u zgjodhe Kryetaria dhe Kryesia e Re e Bashkesise Shqiptare ne Bosnje & Hercegovine. Ne Kryesin e Re te Bashkesise shqiptare ne BeH jan zgjedhur emra te njohur edhe jashte BeH, ne vecanti jan perfaqesuar grat shqiptare te njohura ne fusha te ndryshme shkencore: - Prof.Dr. Ilirijana S. Haxhibeqiri Karabdic, Kardiokirurge e pare ne BeH, Drejtoresh ne Institutin per zemer ne Qendren Klinike dhe Universitare Sarajeve, Profesoresh ne Fakultetin e Mjeksese dhe ligjiruse ne Universitete me renomo ne Evrope dhe Bote -Dr.sci.med. Shpresa Ramadani,shef ne repartin per Mikrobiologji ne Qendren Klinike dhe Universitare, Sarajeve - Naim Mehmati, afarist dhe menaxher i njohur ne fushen e turizmit dhe hotelijerise, - Hikmet Shllaku, profesor, - Sanije Saljihi, gazetare ne radio BH1 -Agim Papreniku, inxhinjer- menaxher kompanie ndertimi, - Virgjina Zhubi, gazetare, - Taip Miftari, afarist- menaxher - Xhemina Zejnullahu, juriste- perkthyese profesionale ne gjuhe te huaja, - Faredin Miftari afarist-menaxher, - Nazim Iseni, afarist- menaxher, - Betim Axhanela, afarist- menaxher, - Zana Sokoli, juriste, - mr ph. Elvira Dushi, farmaciste, Bardh Gjonlleshaj, afarist-menaxher, - Enver Bytyqi, afarist- menaxher, - Liljana,Meshaj Karabegovic, sociologe, kryetare e Shoqates "Se Bashku", - Hamdi Muhadri, afarist, - Riza Balaj,afarist - menaxher, - Mumin Neziri,afarisht, - Ajla Gashi, studente. Per Kryetare te Re Kuvendi unanimisht e gjodhi mr.ph. Elvira Dushi, e lindur 29.03 1973, ne Prishtine, ku mbaron shkollen tetvjeqare dhe te mesme. Me 1991, ne Universitetin e Sarajeves regjistron Fakultetin e Farmacise, ku dhe diplomoi e me vitin 2002 merr titullin Magjister i Farmacise. Mr.ph. Elvira,Dushi eshte nene e dy djmve, perveq gjuhes shqip rrjedheshem flet, boshnjakisht, serbisht, kroatisht, maqedonisht, anglisht, dhe spanjollisht. Sot Elvira Dushi eshte afariste dhe menagjere e njohur ne fushen e Farmacise. Zv/kryetar te Bashkesise jan zgjedhur: - Zana Sokoli Čolo, juriste nga Shoqata shqiptare "Dardania", Tuzlla dhe - Bardh Gjolleshaj, afarist-argjentar i njohur, Kryetar i shoqatës shqiptare " ADEM JASHARI", Mostar. - Virgjina Zhubi, juriste eshte zgjedhur Sekretare e Përgjithshme BSH BeH. Keshilli Mbikequres: - Fuad Axhanela, pensionist - Miftar Lushaj, afarist-menaxher, - Fahrudin Bedra, afarist. Kryetari ne shkuarje i Bashkesise Shqiptare ne BeH Amb. Woa Europa Muharrem Zejnullahu, nga Kuvendi u zgjodhe per Kryetar te perjetshem nderi i Bashkesise Shqiptare ne BeH, i cili ne fjalen e tij hyrse foli mbi aktivitetet e Bashkesise ne BeH mbrenda periudhes 33 vjecare, dhe ne menyre te veqant u falenderua bashkepuntorve dhe mbar komunitetit shqiptare ne BeH per mbeshtetjen e tyre pa rezerve gjate te gjitha ketyre viteve. Kryetares dhe Kryesise se Re, Keshillit mbikeqyres te Bashkesise Shqiptare ne BeH, i u uroj shume suksese ne punete e tyre te metutjeshme!
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  Polonia, prudenza commenta il Cancelliere della WOA Prete                                                  


Polonia. A poche ore dal missile che ha colpito il territorio Polacco, fioccano come neve in tempesta le allusioni, le teorie, le strategie contorte e complottistiche più disparate. Polonia. Da tutte le parti del mondo e da tutte le organizzazioni partono commenti di vario tipo sui possibili sviluppi che questo evento porterà, ma anche sulle possibili cause che hanno portato a un tale gesto. Resta però ancora da capire quale sia la realtà dei fatti e dei percorsi internazionali da portare in merito. Una cosa è certa ed è l’attenzione che andrebbe posta alle parole, alle accuse e ai pensieri non basati su dati concreti. Non bisogna accusare nessuno Questo è in sostanza il monito che porta avanti il Cancelliere europeo della WOA cav. Giuseppe Prete. “Non dobbiamo anche noi cadere nella tentazione di gettare benzina sul fuoco. Un fioco che già divampa e che potrebbe alimentarsi di parole e pensieri che vanno tenuti a freno per il bene di tutti”. Così si esprime attento il Cav. Prete che non intende dare credito alle prime ipotesi venute fuori chissà da chi. “La tentazione di dire subito che il missile sia stato sganciato dalla Russia potrebbe avere conseguenze non certo favorevoli al percorso di pace cui noi per primi auspichiamo. Occorre cautela in certi casi. Non possiamo inseguire una provocazione lanciata da altri. Noi della WOa dobbiamo rimanere neutrali nelle dichiarazioni perché il nostro obiettivo non è quello di cercare qualcuno da condannare, ma quello di arrivare alla pace. Nostro dovere sarà attendere i comunicati ufficiali dopo le dovute indagini diplomatiche internazionali”. Bisogna quindi prendere le distanze da tutte quelle affermazioni che cercano qualcuno da condannare subito e con troppo anticipo rispetto alle risultanze pubbliche dei percorsi di verifica. È chiaro che il Paese che invade per primo è considerato il nemico ed è giusto sia così, perché significa rigettare ogni forma di diplomazia. Bisogna essere delicati “Ma la prudenza per noi in questa delicata fase è indispensabile – commenta il Cancelliere della WOA Prete – Non possiamo quindi che prendere le distanze da chiunque getti accuse prima che chi di dovere compia i dovuti passi e i dovuti accertamenti. Tutte le intelligence mondiali hanno dichiarato che potrebbe essere stato un errore tecnico partito anche dall’Ucraina”. L’obiettivo resta sempre il perseguimento della Pace. “Occorre insistere sempre di più affinché Ucraina e Russia si siedano al tavolo delle trattative il prima possibile. La Woa deve ottenere dei risultati Solo attraverso il dialogo si può arrivare alla fine delle trattative e bisogna che la WOA si impegni profondamente per ottenere questo risultato”. La WOA prima di emettere e pubblicare un comunicato ufficiale attende i dovuti sviluppi della situazione e intanto invita tutti i componenti dell’Organizzazione ad avere prudenza nelle affermazioni e nelle uscite ufficiali che non siano messaggi di condoglianze all’intero popolo polacco per le perdite subite. “Tutta la Woa si stringe attorno a coloro che stanno soffrendo la perdita dei loro cari a causa del missile caduto in Polonia e porge le più sentite condoglianze. La Woa resta in attesa dei comunicati e degli accertamenti ufficiali e continua ad esprimere nel frattempo vicinanza ragionando con la dovuta ed indispensabile prudenza”. Con queste parole il Cancelliere Prete, sempre vicino e sensibile ad ogni episodio che genera disagio e morte mostra la sua attenzione e il suo rammarico per la situazione delicata che si è creata e soprattutto per coloro che stanno soffrendo.
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Nuevos encuentros y grandes acontecimientos que siguen promoviendo el intercambio permanente de experiencias y emociones en el mundo comunicacional. Gracias por tanto a Gustavo Guillermé y el equipo organizador del V Congreso de Diálogo Intercultural e Interreligioso como así también a quienes tuvieron la responsabilidad de organizar las Jornadas de Relaciones Públicas, Protocolo y Comunicación Institucional, encabezadas por Luis Tancredi .... ¡¡¡Gracias totales!!! Vamos por más porque "El tren no se detiene".
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Нашата организация, чийто етимологичен корен е честта, несъмнено може да се счита за един от активните принципи на здрава и активна дипломация и солидарност, която е незаменима предпоставка за признаването и зачитането на нашето неотменимо достойнство като посланици на мира. Моят начин на възприемане и действие в Европа е неразривно свързан с желанието и необходимостта, и двете по-незаменими от всякога днес, да се преработят и планират конкретни основи на социална справедливост и равенство, основни елементи за разпространението на благополучие, мир и щастие на народите. И като вярващ в Бог изпитвам желание да накарам хората да разберат универсалността на социалната справедливост, както и необходимостта да се действа конкретно, така че всяко човешко същество да бъде участник и изразител на свобода и любов. Връщайки се към нашата Европа, докато войната в Украйна все още продължава, световната дипломатическа рамка се преработва и генерира ескалация на международната загриженост. Много баланси в отношенията между различните държави рискуват да се нарушат и това не предвещава нищо добро за бъдещето на глобалния мир, който винаги е бил подкопаван от игри на власт и надмощие. По-конкретно, напрежението във вашите територии започва да става тревожно за мира, за народите, които винаги са били жертви на могъщи хора, чиято цел е печалба за сметка на човешки животи и поради тази причина съм съсредоточил цялата ни вътрешна дипломация на Балканите, както западни (Албания, Босна, Черна гора, Македония, Косово), така и източни (България, Турция, Румъния, Сърбия, Украйна), като поверявам на двама делегати на Европейското канцлерство управлението на недипломатическо представителство в тези територии. Ако искаме да бъдем ефективна организация, комуникационните стратегии или неубедителните програми вече не са достатъчни, трябва да действаме конкретно и дипломатично, за да окажем подкрепа на най-слабите групи от населението. Очакват ни два важни ангажимента: на 17 декември в България (централата на Източните Балкани) и в края на януари 2023 г. в Косово за тристранна среща на върха между Косово, Босна, Сърбия и с представители на правителството CAV. Giuseppe Prete
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  Il CONSOLE DEL BENIN GIUSEPPE GAMBARDELLA INCONTRA L'AMBASCIATORE DELLA WOA CAV. DR. FRANCESCO SPAGNUOLO                                                  


Si è svolta ieri mattina nella meravigliosa Galleria Umberto 1 Di Napoli Nel Consolato Del Benin un incontro con L' Ambasciatore della WOA "WORD ORGANIZATION OF AMBASSADORS". Francesco Spagnuolo e il Console del Benin Giuseppe Gambardella si sono sono confrontati su varie tematiche tra cui la Pace e la solidarietà. In Oltre hanno iniziato a Programmare una serie di Progetti tra qui quello più importante : creazione di pozzi di Acqua nel Benin. L'Amb. si impegna a ricercare nuovi partners fra le associazioni di volontariato, Fondazioni, Onlus ed Enti per la condivisione del progetto Umanitario.
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  CIRCULAR MENOR 10 de Octubre de 2022                                                  


La multiplicidad de logos según el Asunto Importante en tratamiento se debe a qué nuestra ORG posee por estatuto un Organigrama de Representación por Secretarias o Sectores de función, entonces cuando se trata de asuntos oficiales con gobiernos u otras ORG para firmas de acuerdos, o Carnet o convenios con empresas son los tres primeros logos. Cuando se trata de asuntos más bien de pura publicidad se pueden utilizar los 3 segundos logos. Cuando se trata de asuntos más de camaradería o Diplomacia se utilizan los 3 logos de la tercera línea. Y cuando se trata de Asuntos nobiliarios como el otorgamiento de un Premio o título honorificos se trata del último logo, el de más abajo. Asimismo aún falta diseñar el logo específico para Asuntos Academicos, tema que será propuesto en la próxima asamblea de Comisión Directiva jurídica. Al ser una ORG de tamaño global, los diferentes departamentos delegados pueden utilizar el logo que más se oriente a los fines de su especialidad. Nuestro estatuto nos permite ejercer tareas y trabajos y proyectos y programas en varios rubros, tales como: EDUCACION TRABAJO SALUD DIPLOMACIA PUBLICA ECONOMIA etc Asimismo cada Cancillería posee el logo oficial pero con el nombre de su continente inscripto. Aspiramos y trabajamos para llegar a ser una ORG global de peso intercontinental y con subsidiarias, oficinas, convenios y trato asiduo con gobiernos en al menos 20 países de cada continente (por ahora trabajamos en América , Europa y África pero poco a poco tendemos lazos con ORG de Asia. Esto porque hasta la reunión de Comision Directiva Anual del 1 de Abril de 2022 no se incorporó acciones plenas ni con Asia ni con Oceanía pues se considero que aún faltaba entre 1 y 3 años para establecer y robustecer los continentes en actuación y es poco serio pretender estar en " todos lados" (aparte de no ser geo políticamente estratégico) cuando aún no hemos terminado de afirmar (instruir - formar) Ejecutivos válidos y categoricos en los 3 continentes de actuación). Así que , nos queda mucho camino por recorrer, a medida que nos fortalecemos inscribiendo jurídicamente la ORG en países prometodores como Perú, Italia, Bulgaria tal vez, también en Brasil y Dominicana, Nigeria etc y, avanzamos con la capacitación específica en Diplomacia Pública para transformar (evolucionar) a líderes comprometidos con asuntos de Paz en profesionales de la Diplomacia Mundial basada en el Derecho Internacional Público. Atte, Presidente 2019-2023

Cav Dr Ob Martín R.S. Maure Cañete de L.S.G.A. 1°.

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  Në Assisi të Italisë nga 21-22 Maj.                                                  


është mbajtur Samiti i –II- Evropian i Ambasadorëve të Paqes Botërore.. Kosovën e përfaqësoi Zv/Presidenti i Organizatës së Paqes Botërore Amb. Dr. Rabit Sadiku me temën: LIRIA, MARRËDHËNIET, DEMOKRACIA DHE PAQJA! Gjatë fjalimit të tijë ai tha:’’ Në Ukrainë masakrohet një popull kur në mes të Kievit është inaguruar “Gongu Boteror i Paqes”. Kush ia vuri veshin kësaj?! Paqja nuk është mungesë e luftës, ajo është virtyt. Është pikërisht kjo cilësi universale, gati kozmike, që mund dhe duhet të hedh vështrimin drejt marrëdhënieve njerëzore, të cilat kanë në themel dhe kërkojnë lirinë, e theksoj, lirinë. Paqja dhe dashuria duan zemër dhe ato sot për sot janë armët më të forta të njeriut. Janë këto që sjellin marrëdhnëniet dhe marrëveshjet me duart e shtrënguara fort nën bekimin e njerëzve të paqes. Kosova me se miri e kupton fjalen Paqe! Perfundoi ai.
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  Muy breve pero descriptiva historia del comienzo y expansión de la Organización Mundial de Embajadores.                                                  


En el continente americano y a pie de página algunas líneas de posibles acciones para el periodo 2023 y MEMORANDO ABIERTO para la participación de los Dignatarios y directivos 2017. WOA OME Como sociedad de justicia y contribución a la paz mediante la DIPLOMACIA PUBLICA, los derechos Humanitarios, las relaciones inter institucionales y la mediación extra judicial, la Organización Mundial de Embajadores, una escincion nacida del departamento de misiones del Consejo Pastoral COPAICERA de la ciudad de La Plata en Argentina, en 2017 comenzó a expandirse desde Argentina hacía África del este mediante la formación en DDHH y derecho internacional público a líderes de África del Este, siendo el primer bastion que observamos en gran déficit de líderes de derechos humanos. Para lo cual, a través de los contactos en el instituto de Derechos Humanos de la Universidad de La Plata afirmamos los lazos con varias fuerzas de paz de diversos países, encontrando apoyo en la Fuerza de Paz de República Dominicana, para un trabajo de 3 años sobre líderes de Uganda, Kenya, Congo y Sudan.  A este proyecto se sumó la querida República del Perú, ya en el año 2018 en la figura del Embajador S.E. Francisco Retto Ortiz y recibimos una ayuda formativa desde los Estados Unidos de Norteamérica a través del Presbiterio de Melbourne a cargo del Líder Reverendo y terapeuta Raúl Pulido.  Pero también durante el año 2017 apoyamos los trabajos eleccionarios en Costa Rica del Diputado Nacional Fabricio Alvarado. En este año también tuvimos apoyo para este cometido de la Universidad de Pelotas, en Brasil.  En el año 2018 el Canciller Europeo Giuseppe Prete lidero varias visitas técnicas de trabajo a la República de Uganda.  Y trabajamos para la Asencion a la Presidencia de la República del Brasil de Jair Bolsonaro. En el año 2019 firmamos acuerdos con la Fuerza de Paz Misión de Paz de la República del Ecuador, nominada al novel de paz y ganadora del Premio Princesa de Asturias, para entre otras acciones , crear la asociación mundial de Obispos y desarrollar el 1 de diciembre de 2019.
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  Summit sulla Pace Assisi, 7-8 dicembre 2021 Riflessioni sulla Pace :                                                  

Sono onorato di poter partecipare a questo importante Summit sulla Pace in qualità di Governatore Europeo dell’Associazione Internazionale WOA Sono felice di poter parlare di Pace in un luogo così intimamente e profondamente permeato di spirituale serenità come Assisi che ha sempre suscitato in me emozione e fascino in quanto essa è come una piccola oasi di pacifica armonia. Assisi, terra natale e luogo in cui un grande santo della nostra Chiesa, San Francesco, ha vissuto gran parte delle sue vicende terrene, umane e spirituali, trasformando per sempre, avendole infuso nuova energia e vigore, la missione millenaria di amore e carità del Cattolicesimo. Francesco, umile ma immenso, emaciato nel fisico ma fortissimo nella volontà a testimoniare e realizzare lo Spirito vitale della Parola divina, del Vangelo, attraverso l’amore, la compassione, le opere di protezione e salvaguardia verso gli esseri umani ma anche nel rispetto e la cura per tutto il creato. E non sono forse questi i tratti distintivi del concetto di Pace? Il riconoscimento della dignità e degli inalienabili diritti di ogni essere umano (sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo nel 1948), i valori comuni di libertà di pensiero e di scelta, le espressioni concrete di aiuto e sostegno verso i più deboli, essendo il presupposto di ogni sana relazione umana, realizzano e forniscono costante ossigeno ai processi di pace, armonizzando ed integrando le azioni umane con i processi fisiologici della Natura di cui siamo parte ma di cui siamo anche responsabili. Ecco un concetto importante sul quale vorrei porre maggiore attenzione, il concetto di responsabilità che è una capacità tipica della specie umana. Ogni azione genera conseguenze ma l’uomo, più di ogni altra specie vivente, ha il dovere di analizzare, riflettere, valutare le conseguenze che le sue azioni determinano nel contesto in cui vive assumendosene le responsabilità, nel bene e nel male. Noi esseri umani non viviamo seguendo il semplice meccanismo del rapporto causa-effetto ma assumiamo la consapevolezza di quanto ogni nostra azione, ogni nostra scelta possa incidere non solo sulla nostra esistenza ma su quelle di tutti gli esseri viventi, non solo uomini e donne, del pianeta che abitiamo e di cui dobbiamo, appunto, sentirci costantemente responsabili. È con questa consapevolezza che ho assunto l’incarico, che mi è stato riconosciuto dallo Statuto Internazionale del WAO, di Cancelliere Europeo, ruolo con il quale Vi parlo oggi. Vedo qui intorno a me, diplomatici, politici, uomini di cultura e di fede di nazionalità diverse, di contesti socio-politici diversi ma uniti oggi a riflettere sul concetto di Pace con il proposito di far agire tutte le proprie capacità tecniche, la propria volontà ed appunto la propria responsabilità nel realizzare un sempre più duraturo e completo contesto di Pace nel mondo. E’ in quest’ottica che si inserisce il “documento sulla fratellanza umana” firmato da papa Francesco e l’Imam dell’Università islamica di al-Azhar lo sceicco Ahmad al-Tayyib nel febbraio 2019. L’incontro, che presenta dei tratti singolari ed unici nel patrimonio storico delle due religioni, si inquadra nel tentativo avviato da tempo di consolidare una reciproca conoscenza tra gli uomini che praticano le diverse religioni. È noto difatti, come non mancherò di sottolineare più avanti, che un impulso decisivo al dialogo interreligioso è derivato proprio dal desiderio di unire gli sforzi di tutti per la promozione del bene comune, in primis la pace nel mondo e il rispetto dei diritti umani. I celebri incontri di Assisi che hanno visto anche la partecipazione del Papa (nel 1986 e nel 2002) hanno coinciso non a caso con momenti di particolare tensione tra i Paesi nel mondo I diritti inalienabili dell’uomo basterebbero ad essere uno strumento di pace, se venissero rispettati in tutte le loro valenze politiche, culturali, religiose. La Pace è un valore universale in grado di far superare ogni barriera sociale, ideologica, religiosa, l’unica in grado di evitare che i pregiudizi e gli interessi economici generino conflitti e tensioni accrescendo ingiustizie e disparità sociali. Lo sappiamo bene tutti, la Pace è la percezione concreta di un’armonia condivisa che permea, sostiene e sviluppa le più sane relazioni umane, che realizza la piena espressione dei diritti umani e la piena integrazione dell’uomo nella natura che lo circonda, natura che gli permette di sopravvivere offrendogli tutto ciò che di buono gli serve per vivere. A condizione che l’uomo rispetti e si prenda cura della natura, dei suoi ritmi vitali e dei suoi spazi. C’è un’interrelazione fortissima, secondo me, tra il rispetto della Pace e il rispetto delle leggi della Natura. Secondo il Cristianesimo la Pace è un dono offerto agli uomini dal Signore Gesù Cristo. Un dono da accogliere con gioia e gratitudine, da coltivare e far fruttare con sapienza e, appunto, responsabilità. La Misericordia divina ci dice che aprire i cuori al bene, essere attenti agli altri, creare forme di convivenza e di rispetto per la vita di ogni essere vivente non può che produrre una straordinaria resistenza ad ogni tensione e ad ogni conflitto. E Dio, secondo la Fede Cristiana, ha anche offerto all’uomo, Adamo, la Terra come giardino da coltivare e preservare con cura. Un giardino che avrebbe offerto all’uomo tutto ciò di cui egli avrebbe necessitato e che l’uomo avrebbe dovuto gestire, anche in questo caso, con sapienza e responsabilità, custodendolo per renderlo sempre più produttivo e non imponendosi su di esso con arroganza e attuando venalissime forme di sciagurato sfruttamento e distruzione. Come lo stesso amato nostro Papa Francesco ha affermato, noi tutti siamo in relazione con noi stessi e con gli elementi naturali, la cura autentica della nostra vita e della nostra relazione con la natura è inseparabile dai valori di giustizia, fratellanza, rispetto degli altri. Ecco perché Assisi, la terra del grande San Francesco è il contesto migliore per riflettere e per impegnarsi sulla Pace, perché Francesco comprese quanto l’uomo, abbandonandosi alla propria umiltà, potesse entrare in sintonia con la bellezza e la forza del creato, osservandone ed “ascoltando” le leggi e i ritmi fisiologici della sua riproduzione, capendo che la natura si perpetua e resiste senza imporsi o devastare, così come l’uomo dovrebbe fare nelle sue relazioni umane per poter progredire. Ogni religione considera la pace come un dono divino da gestire con intelligenza, attenzione e rispetto. La Pace, quindi, è un valore religioso ma è anche un diritto universale dei popoli, secondo l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, un diritto che non si realizza semplicemente evitando i conflitti ma creando concrete condizioni di giustizia reciproca tra i popoli e concrete condizioni di sviluppo economico e sociale. Non sono sufficienti i trattati e gli accordi internazionali o l’intervento di eserciti in missioni di pace per garantire una pace concreta e duratura ma, come riconobbe l’Assemblea generale dell’ONU nel 1999, è necessaria una cultura della Pace intesa come conoscenza diffusa e consapevole dei fattori che contribuiscono a creare condizioni di giustizia reciproca tra i popoli realizzando in concreto tutti i valori inalienabili dell’uomo, a cui accennavo precedentemente, e cioè uguaglianza, giustizia sociale, libertà, solidarietà, tolleranza, rispetto della vita umana. “La Pace esiste quando tutti sono liberi di sviluppare sé stessi nel modo che desiderano, senza dover lottare per i propri diritti.” Assumere responsabilità, ancora una volta, prendere consapevolezza delle scelte da fare per risolvere problemi gravissimi è il dovere di tutti coloro che vogliono contribuire a realizzare una pace piena e duratura nel mondo. Ed è un dovere che io sento fortissimo e che anima e impegna le mie giornate. In un contesto sociale, climatico e ambientale di profondissimo degrado come quello che stiamo vivendo è urgentissimo ed indispensabile creare una concreta cultura della pace. Per affrontare al meglio questa gravissima crisi è necessario investire nella formazione, creare leadership che sviluppino nuovi orientamenti culturali, che avviino percorsi di concreto sviluppo e miglioramento di determinate realtà umane e culturali, di ideazioni di nuovi sistemi normativi che arginino e contrastino certi poteri tecno-finanziari che puntano al profitto usando e sfruttando esseri umani e risorse ambientali. La politica internazionale mostra sempre più la sua inadeguatezza a gestire situazioni emergenziali umane sempre più gravi e questo perché spesso, purtroppo, non sa tener testa agli eccessi di certa tecnologia e di certa finanza che, al contrario, hanno tutto l’interesse a creare ed imporre una cultura del consumo che crea nelle società occidentali bisogni assolutamente non indispensabili, producendo oggetti il cui unico scopo è quello di non farci sentire esclusi dalla massa di consumatori seriali. Bisogni indotti il cui unico fine è semplicemente il profitto. E questo a lungo andare crea un circolo vizioso: le abitudini negative ad un consumo compulsivo alimentano il mercato che, cercando un profitto sempre più alto, stimola ancora di più la domanda. Determinate forme di speculazione economica e finanziaria hanno inevitabilmente effetti nocivi sia sulla dignità della persona umana che sul contesto ambientale contribuendo ad accrescere il degrado etico delle nostre società. Per contribuire a risolvere problemi globali così gravi è indispensabile agire tempestivamente con determinazione ma anche con atteggiamento positivo, facendo leva non solo sulle nostre capacità intellettive e culturali ma facendo agire soprattutto le doti umane di generosità e di solidarietà. Ma non bisogna mai rallentare il passo, la realizzazione della Pace è un progetto in costante divenire, deve essere alimentato quotidianamente da azioni piccole o grandi di attenzione e cura nei confronti degli altri e dell’ambiente circostante. Rimandare l’azione può essere autodistruttivo sia per la specie umana che per l’intero ecosistema. Il Documento sulla Fratellanza sottoscritto da papa Francesco e l’Imam Al- Ahzar che ho citato in precedenza ha un importante valore europeo. In particolare, si fa riferimento nell’immediato al problema con cui l’Europa è chiamata a confrontarsi, ovvero lo smarrimento di un tessuto comune, di una casa comune dove vivono abitanti e non dei cittadini, cioè coloro che consapevolmente si riconoscono cittadini europei. Testimonianza di tutto questo è l’attuale concezione dell’Europa come un insieme di contenitori stagni che tendono a costituirsi in maniera autonoma, e che talora assumono forme politiche denominate “sovraniste”, “fondamentaliste” e “nazionalistiche” tendenti a minare il riconoscimento di un’identità che in qualche modo è comune. Il Papa, insieme con l’Imam Ahmad al-Tayyeb, danno prova di un’ampiezza umana tesa a maturare una visione diversa in un tempo come il nostro dove si tende a ragionare per compartimenti stagni, a non riconoscersi in alcuna forma di identità comune. Il Documento è un magnifico modello di invito alla convivenza comune, riconoscendo la comune umanità come il valore fondamentale per ogni religione, e traguardo da perseguire proprio in quanto credenti. Pace è sviluppo sostenibile, è istruzione, è rispetto dei diritti di ognuno e lotta alle disuguaglianze sociali ed etniche, è equa distribuzione di risorse ambientali e di ricchezze, è rispetto per ogni forma di vita, vegetale o animale, è sviluppo e tutela delle biodiversità. Lo sfruttamento incontrollato di certe zone del pianeta crea, in ultima analisi, carestie, povertà, discriminazione sociale, instabilità, violenza, emigrazioni forzate. L’Africa e alcune zone dell’Asia sono i luoghi della Terra in cui le popolazioni soffrono maggiormente per le conseguenze catastrofiche di carestie o guerre e persecuzioni etniche e che per tali motivi sono costrette ad emigrare. La Pace non è, dunque, solo assenza di guerra, una Pace vera deve fondarsi inevitabilmente sui pilastri indistruttibili dei diritti e della dignità di ogni individuo. Per questo è importante impegnarsi diplomaticamente affinché siano sempre più assicurati diritti e dignità del lavoro. Favorire la Pace significa intervenire sulle cause che incrementano conflitti, violenze, disastri ambientali, sfruttamento incontrollato delle risorse delle popolazioni del Sud del mondo. Secondo i dati dell’ONU in Occidente vive il 20% della popolazione che però consuma l’80% delle risorse dell’intero pianeta. Il fenomeno incontenibile dell’immigrazione, soprattutto da moltissimi Stati africani, è dovuto proprio alla disuguale distribuzione della ricchezza oltre che ai conflitti armati. L’Africa non deve più essere un continente da sfruttare ma nel quale investire fornendo lavoro, restituendo dignità e possibilità di recupero sociale e industriale. Investire in Africa o nei Paesi in grave situazione economica è non solo una sana scelta umanitaria ma uno strumento intelligente per frenare esodi di massa. La giustizia sociale e i diritti umani si rafforzano anche grazie all’incremento della crescita economica. Dobbiamo lavorare costantemente per rafforzare la consapevolezza che la solidarietà e la collaborazione tra esseri umani è indispensabile per migliorare, salvaguardare e salvare l’intera specie umana. Non si possono creare muri o barriere per “difendersi” da altri esseri umani la cui unica colpa è di essere nati in aree geopolitiche sfruttate e devastate da conflitti violenti e altrettanto violenti sfruttamenti delle risorse che li hanno ridotti in povertà e costretti ad un esodo dalle proprie terre per cercare sopravvivenza in altre zone più fortunate del pianeta. E noi, benestanti e viziati cittadini di un opulento Occidente, ci barrichiamo nel nostro pezzo di mondo sicuro e accogliente evitando di farci “contaminare” dalla sofferenza di poveri sfortunati che noi guardiamo persino con fastidio se non addirittura con rabbia. È questa l’involuzione più alta del nostro degrado umano, quasi una rinuncia alle nostre peculiarità empatiche, alle risorse più sane della nostra umanità. Ci isoliamo come per anestetizzarsi dal dolore, per proteggerci da un inconscio, sottile ma profondo, senso di colpa per aver fatto poco per migliorare le cose. Nell’epoca della globalizzazione, della diffusione su scala mondiale, di idee, tendenze, informazioni, è devastante come si tenda a costruire fortini di difesa che, in realtà, ci disumanizzano e ci annientano. Chi costruisce muri ha rinunciato alla propria umanità. Ha perfettamente ragione Papa Francesco a sollecitarci a costruire ponti, relazioni, solidarietà, partecipazione emotiva, sostegno, aiuto concreto, cioè Pace. Bisogna adoperarsi per attivare connessioni, relazioni, canali di comunicazione e non costruire barriere protettive che si rivelano poi fortezze autoisolanti fragili quanto la nostra capacità di comprensione empatica. Diceva Martin Luther King che l’umanità può fare due scelte: coesistere in modo pacifico oppure arrivare ad autodistruggersi. Si diffonde sempre più l’attitudine a pensare con superficialità ai problemi del malessere nel mondo, ci corazziamo nella nostra indifferenza e tuttalpiù accettiamo con rassegnazione che siano usati gli eserciti come strumento di pace. Per carità, è indiscutibile che siano utili e spesso essenziali tutti gli strumenti di Peacekeeping ( azioni per sostenere i Paesi coinvolti in un conflitto monitorando i processi di pacificazioni nelle aree di post-conflitto) e di Peace enforcement ( utilizzato nel momento in cui le regole di ingaggio utilizzate per portare le parti in conflitto ad un negoziato di pace include anche la forza militare) messi in atto dall’ONU in zone di guerra. Ma è l’educazione alla pace la strategia più efficace per orientare le nuove generazioni verso l’applicazione e la difesa dei diritti umani che devono essere il fondamento di tutte le sane società umane al di là di ogni eterogeneità culturale. È necessario impegno e una forte volontà umana, bisogna educare a respirare la pace e non semplicemente ad imporla con accordi o tregue. Abbiamo bisogno di pace come dell’ossigeno per respirare. La pace è ossigeno per incrementare le nostre facoltà morali e intellettive. La pace è crescita e non involuzione. La pace è sviluppo sociale. La Pace è rifiuto del consumismo compulsivo, allentamento dei ritmi produttivi frenetici che la tecnica impone e che riducono l’uomo a strumento, a mezzo e non più a fine, riducendo al minimo le risorse ambientali per aumentare profitti economici. Dalla dignità di una persona e non solo dalla sua utilità derivano i diritti e i doveri umani che impongono la responsabilità di comprendere, soccorrere, accogliere i più sfortunati, i più emarginati, i più disorientati e non invece di escluderli. Migliorare le condizioni sociali permette a tutti noi, singoli o collettività, di raggiungere livelli alti di serenità e di benessere della nostra esistenza. Ecco perché con senso di responsabilità dobbiamo orientare tutti i nostri sforzi e i nostri progetti per ottenere i migliori effetti sull’intera collettività umana, valutando attentamente le conseguenze delle nostre azioni non solo per le generazioni presenti ma soprattutto per quelle future. L’attenzione all’altro, soprattutto se fragile e indifeso, la solidarietà attiva esprimono il livello più alto e ammirevole della nostra umanità. La solidarietà ci aiuta a considerare l’altro non come strumento, come oggetto da sfruttare e poi da scartare ma come nostro compagno di viaggio nel percorso della storia che viviamo. L’essere umano è relazione, comunicazione, non esclusione. Egli è inclusione e non esclusione, comunione con gli altri esseri umani e con tutti gli elementi naturali. È necessario un agire forte in questa società del consumismo esasperato, dello scarto veloce di oggetti e sentimenti, dei bisogni esasperati che creano sempre più insoddisfazioni e delusioni, che aumentano le disuguaglianze e i disorientamenti. È necessario attivarsi per una più definita cultura dell’inclusione, della comprensione reciproca, del dialogo costruttivo, una cultura della Pace finalizzata ad una partecipazione solidale per proteggere e sostenere la dignità di ogni essere umano e il bene comune, per educarci all’ascolto e all’attenzione, alla comprensione, alla partecipazione, al sostegno, all’assistenza, all’accoglienza, alla riconciliazione. Tutto ciò serve a realizzare una Pace attiva e costante, proprio perché partecipata. Nessuno di noi si senta escluso da questo impegno. Dobbiamo essere sempre più attivi, vigili e partecipanti Agenti di Pace. Giuseppe Prete

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  AMBASCIATORI PER LA PACE A CONGRESSO A TIRANA: BALCANI OCCIDENTALI AL CENTRO DEL DIALOGO MONDIALE                                                 

Una data storica per quanti credono e soprattutto in concreto si battono per una prospettiva di prevalenza delle istanze di pace e di cessazione definitiva e permanente del conflitto russo in Ucraina alle porte della UE: parliamo del primo ottobre, quando la prestigiosa e centrale location dell’hotel Hilton Garden inn ospiterà la prima edizione assoluta del vertice per la pace indetto dalla WOA, la world organization Ambassadors che riunisce tutte le persone di buona volontà, e di varia estrazione sociale e professionale, che abbiano accettato il conferimento del titolo di Ambasciatori nell’organizzazione di questa ONG, la WOA appunto, con sede centrale in Argentina e rappresentata, a livello continentale europeo – Balcani compresi a pieno titolo – dal Dottor Giuseppe Prete Un momento molto culminante e concomitante: l’Albania, assieme alla Macedonia del Nord, dallo scorso luglio è stata ammessa dalla Commissione di Bruxelles alla fase, irreversibile, di avvio dei negoziati di adesione all’Unione Europea. Questo è stato favorito dal dialogo risolutivo da la stessa Macedonia settentrionale e la Bulgaria che ha così rimosso il veto su Skopje che penalizzava anche Tirana. Allo stesso tempo, tuttavia, l’area balcanica rimane soggetta a varie influenze di tipo esogeno, che rendono necessario un maggiore protagonismo delle istituzioni Europee sulle grandi questioni diplomatiche, economiche, sociali, e in ultimo energetiche. Le tensioni storiche tra Kosovo e Serbia, smorzate in parte dalla grande iniziativa dei Balcani aperti del Premier albanese Edi Rama, ne sono la riprova. Il summit degli ambasciatori della WOA intende pertanto partire da Tirana, la capitale più importante e significativa dell’intera macro regione, per avviare una politica di dialogo che sia capace di uscire dalla fase meramente ristagnante e interlocutoria per approdare a una fase decidente e concludente che metta fine ai conflitti armati e vada oltre politiche sanzionatorie il più delle volte pagate dai popoli e dai cittadini e non efficaci immediatamente contro i regimi tirannici e contro i despoti guerrafondai. “I Balcani – ha dichiarato il dottor Giuseppe Prete nel proprio messaggio di benvenuto ai delegati e alle autorità – sono la rappresentazione del contesto sul quale intendiamo intervenire virtuosamente con progetti e iniziative che affermino la pace e il disarmo, la non belligeranza e la concordia regionale attraverso il dialogo culturale, la sinergia umanitaria e lo sviluppo economico di area vasta unendo le affinità e le potenzialità che sono prevalenti all’interno della macro regione ma che devono tornare protagoniste attraverso l’azione di uomini e donne di buona volontà, Ambasciatori per una pace che non si limiti alla retorica e alle buone intenzioni ma assuma una traduzione attiva. Benvenuti amiche e amici della WOA, autorità governative e diplomatiche e grazie Tirana e Albania, città e Paese amico fraterno!”.

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  WOA: DA TIRANA UN PICCOLO GRANDE ESERCITO DI AMBASCIATORI PER LA PACE E IL DIALOGO PANBALCANICO                                                 

Straordinaria partecipazione al primo forum macro regionale promosso nella capitale albanese dal Cancelliere per l’Europa, Giuseppe Prete, con l’intervento dell’Ambasciatore della Repubblica dell’Ucraina in Albania, sua eccellenza Volodymyr Shkurov Sono 32 gli Ambasciatori per la pace che hanno ricevuto in via ufficiale il sigillo di legittimazione dalla WOA e dal competente cancelliere per l’Europa, con giurisdizione estesa ai Balcani occidentali, dottor Giuseppe Prete. Gli incarichi sono stati ratificati sabato primo ottobre, nella sala conferenze del Royal garden inn hotel di Tirana, che ha ospitato, alla presenza di un folto pubblico di autorità e osservatori, la prima edizione del forum regionale espressamente dedicato all’area balcanica con una proiezione che dall’Albania, Paese apripista per le numerose dinamiche geopolitiche, abbraccia le realtà di Kosovo, Macedonia del Nord, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Serbia. Molto atteso l’intervento di sua eccellenza Volodymyr Shkurov, Ambasciatore della Repubblica dell’Ucraina nel Paese delle Aquile, il quale ha sottolineato l’importanza di un movimento volontario e diplomatico diffuso per favorire le ragioni del dialogo e del negoziato inseparabili da quelle di una necessaria legittima difesa contro immotivate aggressioni violente e belligeranti unilaterali come quelle che il popolo ucraino sta subendo a opera del regime moscovita di Putin. Il cavalier Giuseppe Prete, nel corso della lettura del proprio documento relazionale e delle successive dichiarazioni agli organi di informazione presenti, ha sottolineato le ragioni che hanno condotto, con il pieno beneplacito della sede mondiale della WOA, a promuovere il summit regionale a Tirana: “L’Albania e i Balcani occidentali sono un crocevia fondamentale per una politica di confronto costruttivo e di impulso alla pace di area vasta e continentale – ha dichiarato – Il processo diplomatico nella grande regione balcanica si traduce in opportunità di cooperazione che diventano sinonimi di coesione sociale, sinergie culturali e progetti di investimento economico e industriale inclusivo. Ringrazio tutti gli intervenuti e sua eccellenza Volodymyr Shkurov per avere portato la propria testimonianza di massimo rappresentante istituzionale della Repubblica Ucraina in Albania. Il progetto WOA parte da qui per valorizzare altresì l’apporto del dialogo interreligioso e tra le fedi la cui funzione è decisiva al fine di concorrere alla creazione di un ecosistema favorevole al reciproco sostegno e alla messa a punto di iniziative solidali a carattere inter confessionale. La condizione economica seguita allo scoppio della guerra russa in Ucraina impone provvedimenti che permettano alle popolazioni europee di non doversi sobbarcare i costi della terribile crisi energetica e alimentari, e rende necessaria l’adozione di soluzioni sanzionatorie mirate a scardinare il sistema di potere putiniano”. In conclusione: “Daremo il via a eventi itineranti, di mese in mese, al fine di abbracciare ogni Stato e ogni Paese balcanico, nella consapevolezza di dover dare cuore e gambe ai progetti elaborati e in corso di elaborazione”.

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